Giove in Pesci

Sono al mare, ho l’enorme fortuna di tenere lo sguardo puntato all’orizzonte e riempirmi gli occhi di turchese, poi il pavone, il petrolio e il cobalto. Spuma candida. Una striscia sbavata di pervinca e subito dopo un’increspatura che pare un pizzo di sangallo. Blu, blu e ancora blu. Sopra si appoggia il cielo in morbidi strati orizzontali di almeno quattro tipi di sfumature: carta da zucchero, ceruleo, celeste ceramica anni 50 e azzurro ghiacciolo al gusto di anice.
 
Mi chiedo con gli occhi gonfi di meraviglia: “Ma perché cazzo non sbuca Nettuno da lì in mezzo?” Gigantesco, torreggiante, immenso. Col tridente grondante e la barba lunga fino alle ginocchia incrostata di ostriche e scivolosa di meduse. Alto fino al cielo, alto fino alla Luna, gigante anche lei, incagliata nel Sagittario. Super luna di perigeo, sbandierata, portata in groppa da quel divino-cavallo-umano di arco-feretra-freccia munito.
Quanto mi farebbe felice un Nettuno che con ditoni titanici, pollice e indici uniti, si divertisse a ciccare baleniere, trivellatori e immondizie umane varie. Come se fossero biglini di ferro. Quelli molesti e arroganti che frantumano le biglie altrui. E poi giù con maledizioni roboanti, così tonanti e potenti da risvegliare l’amico suo: Giove.  Lo Zeus greco, subito affratellato si unirebbe al canto, accompagnandosi con le folgori saettanti.
 
Giove e Nettuno hanno molto in comune. Tra le altre cose sono entrambi i governatori del segno del Sagittario e dei Pesci.  Tante le loro sfaccettature e infiniti i rivoli di diramazione e necessità. Il gigante gassoso portatore di grande fortuna, gentilezza, dilatatore baldanzoso e Nettuno, lontano, inafferrabile, sognante e inaccessibile alla mente razionale. Li accomunano il linguaggio espresso dall’arte, dalla musica, della spiritualità e dell’emanazione radiante. Il bisogno di conoscere , di esplorare e scandagliare .
Giove detto anche il piccolo Sole, è il più amato, idolatrato e rincorso; Nettuno più assecondato, subito e signoreggiato.  Entrambi generosi:  il primo direzionato verso l’esterno, la socievolezza, la mondanità e l’espansione e il secondo teso verso l’interiorità, l’immersione emotiva e lo smarrimento.
Il Giove di questi giorni, dal 13 maggio si inoltrerà nei Pesci. Un goliardico, rubizzo e pingue sovrano che con i piedini grassocci e la tunica rimboccata,  con calma affonderà le tonde caviglie nell’oceanico azzurrame.  Io me li vedo quei due…L’ uno seduto su di una seggiolona pieghevole grande come una montagna, col fazzoletto annodato ai quattro angoli e calcato sulla testa accaldata e l’altro semisdraiato su un fianco, con le spalle sussultanti per le fragorose risate. Di cosa parleranno? Per quanto resteremo nelle loro grazie? (Giove a Luglio diventerà retrogrado fino a Dicembre) Cosa avranno da insegnarci? Avranno la pazienza di aspettarci? Il Centauro che governa questa Luna Piena (del 26 Maggio), con tanto di eclissi totale ( non visibile dall’Italia) anch’egli me lo figuro blu. Col pelo arruffato, blu di prussia, gli occhi lucidi, la pelle delle braccia muscolose vibranti  di blu zaffiro, gli zoccoli e i capelli color tortora. Lo sento umido e salmastro e felice. Molto felice di incontrare entrambi i suoi maestri.
Sta a noi sintonizzare le orecchie e i cuori per carpire i loro insegnamenti, per comprendere i Sagittariani medicamenti e tutto sommato per decidere se dilatarci e andare oltre alla nostra pelle di mortali saputelli, oppure contrarci e sprofondare tra le brume dell’evasione che più’ ci ammalia  e appaga.