Anfitrite

 

Anfitrite

Oh Anfitrite, Signora delle onde e dei mostri marini

Sposa di Poseidone dal possente tridente

Indiscussa sovrana dal rosso mantello con la chioma di perle, di rose e di rame

Fa che la Gorza vada a vivere al mare!

Sempre tu sia lodata.

Ecco la mia personale ode ad Anfitrite, con l’accento sulla trite mi raccomando.

Un occhio torbido potrebbe accontentarsi della definizione zoologica: ANPHITRITE genere di anellidi policheti terebellidi, che presentano un corpo costituito da numerosi segmenti e branchie ramose, vivente in tubi incrostati di melma e di sabbia o in semplici gallerie.

Cavolo ad esser sincera già a pensare ai tubi di sabbia e alle branchie ramose, mi batte il cuore…ma scostando un poco le alghe ecco affiorare il significato vero, quello sontuoso.

Ma partiamo dall’inizio!

Crono-SATURNO (dio del tempo) e Rea–CIBELE (sorella oltre che moglie, dea della terra) generarono parecchi figlioli tra cui Zeus-GIOVE e Poseidone-NETTUNO.

Il venerabile padre aveva la pessima abitudine di sbranare la prole subito dopo la nascita, e qui la storia si fa ancora piu’ triste. Infatti Crono- SATURNO era figlio di URANO dio del cielo e solo grazie all’aiuto della madre Gea-GAIA ( la Terra), riesce a sfuggire alle amorevoli mandibole paterne sgranocchia-discendenti. Per ripicca si presenta a lui e con baldanza gli recide i divini corbelli e la divina verga con un falcetto d’oro.

Bon! Quando Zeus capisce l’antifona e si accorge che il rigido vegliardo ha in mente per lui la stessa cannibale sorte impostagli dal nonno, decide di ingannarlo e grazie ad una magica pozione lo obbliga a vomitare i fratelli già ingoiati, lo detronizza e stabilisce un nuovo ordine.

Stringendo questa lisergica minestra e tornando a noi…

Zeus diviene dio del cielo e dei fulmini e Poseidone dio delle acque  e dei terremoti. Entrambi sono donnaioli incalliti e insaziabili sciupafemmine di ogni razza, età e provenienza. Non c’era scampo per le ninfe, le nereidi, donne umane, naiadi, divinità, semi-divinità e neppure per i fanciulli. La storia pullula di stupri, agguati, fughe e sotterfugi. Chi ne pagava le conseguenze erano sempre le malcapitate/i, vittime di maledizioni crudelissime o alla meglio, trasformazioni in astri siderei.

Ma questo non è il caso di Anfitrite.

Anfitrite, nata dall’unione di Nereo (antichissima divinità marina anch’egli figlio di Gea) con Doride (un’oceanina quindi figlia di Oceano dio fluviale e delle acque circolari) era una bellissima nereide, ovvero una creatura immortale, ninfa delle acque,sovrana di tutte le onde e dei mostri marini. Poseidone che era di natura più oscura rispetto al fratello e rimaneva intimamente legato alla Grande Madre oltre che all’ordine Olimpico, vendendo quella meravigliosa creatura ballare tra le correnti, si innamora brutalmente.

Lei, come sempre accadeva, scappa e trova rifugio nel palazzo di Oceano. Sarà un delfino a convincerla delle buone intenzioni del dio . Si racconta di un fantastico corteo nuziale dove i festanti novelli sposi, issati su di un carro dalla foggia di conchiglia, vengono trainato da draghi acquatici, piovre voluttuose, razze cangianti e infinite altre creature che si susseguono maestose tra coralli, riflessi perlacei e chiome fluttuanti di foreste d’alghe. Pensate che solo dopo l’unione di Anfitrite e Poseidone lui diventa dio del MARE (prima lo era solo delle acque) e come per incanto compaiono al mondo i cavalli, gli Ippocampi (mostri marini dalla testa e il torso di cavallo, il corpo di serpente e le zampe pinno-palmate) e i cavallucci marini (hippocampus).

Prima di allora mai un quadrupede nitrente s’era palesato alla vista né divina, nè umana.

Si racconta che Poseidone generò i cavalli lasciando scivolare il divino sperma su uno scoglio marino. Ricordiamoci che Venere nasce dallo sperma di Urano caduto nella spuma marina dopo l’evirazione compiuta da Crono.

In questa atmosfera di spruzzi sovrannaturali mi son persa un po’ di giorni fa, quando con i piedi a mollo, le orecchie pregne di risacca e il bicchiere pieno di vino, cianciavo e mi interrogavo sulla suggestione dei cavalloni marosi, l’affinità coi cavallucci marini e la presenza di GIOVE in PESCI  (l’articolo precedente).

Ora (oggi è il 10 giugno), abbiamo nel cielo un possente Novilunio in Gemelli congiunto a Mercurio (Hermes-MERCURIO) retrogrado e quadrato a NETTUNO. Non basta, il SOLE, la LUNA e la TERRA si allineano, dando origine ad un’ ECLISSI anulare di SOLE.

Le eclissi, una volta portatrici di sventura, sono ora considerate come opportunità di verifica ed evoluzione . Mettete insieme tutti questi ingredienti e provate solo ad azzardarvi a dire che i tempi son noiosi …

Ciao, torno ad occuparmi di Anfitrite.