Venere in SCORPIONE parte II -La Cannibale

 

 

Venere in Scorpione  tocca da vicino anche un’altra tematica  Plutoniana:

ll femminile fagocitante  ( non sempre trasformativo…)

Ci sono opere d’arte, che rappresentano grandiosamente questa pulsione bramosa e una di queste è “Maman”  il gigantesco ragno di Louise Bourgeois . Avete in mente quell’enorme madre ragna che protegge fino a soffocare  la propria prole riportandola a sé? Il confine tra amore e possesso è sottilissimo . Un’altra sfumatura dalla matrice culinaria è data da  “ Il banchetto di Tantalo” di Hugues Taraval; qui vi viene illustrato non tanto il famoso supplizio ma la scelta estrema  che scatenerà  le ira degli dei.  Il sapore è quello dei banchetti divini, cannibalismo, laghi cristallini di acque  dolci e alberi di mele lucide e croccanti. Ci sono altre chicche che traspaiono tra le varie interpretazioni di questo mito/ figura retorica : i  morsi sulla spalle che rimangono macchie indelebili e calderoni ribollenti dove si riuniranno i pezzi di ciccia. (Dai andate a cercare e a leggere tutta la storia, è davvero sugosa!)

Ragionando per opposti prendiamo anche in considerazione il sentimento rinunciatario, dove la Venere Plutoniana è vittima e/o carnefice di emozioni, sensazioni e sentimenti così straripanti da incutere terrore e claustrofobia. Dove quel troppo pieno può essere sfogato solo con l’isolamento, quasi autistico o con la fuga.

Ma torniamo al cucinare e al mangiare.

L’apparecchiare il corpo

Ho un sentimento ambivalente nei riguardi del cannibalismo perché non ho mai amato mangiare la carne e quello scricchiolar di denti sulle cartilagini e morbidezze altrui mi rammarica e incupisce.  Però, chi mi conosce bene sa, che l’imbandire, il distribuire ordinato  di chicchi, bacche e fruttini, oppure l’ungere, l’infarcire e lo spolverare son gesti che mi danno parecchie soddisfazioni.  Non sfioro l’argomento denti, perché non se ne può più. Torno quindi a ribadire che l’arrostire, il sezionare e il disossare sono lontanissimi dall’emozioni che mi provengono dall’esplosioni olfattive innescate dalle spezie e dalle erbe, dalle succosità vegetali, dalle asprezze delle polpe di frutta o le dolcezze granulose dei semi e delle gelatine. 

Ma ognuno ha i sui gusti.

Quanto al cannibalismo è vecchio come il cucco.  E’ l’appropriazione del potere altrui, è rivalsa umanicchia di chi non ne ha mai abbastanza ( e qui ritorna Tantalo), è onnipotenza .

Concludendo è interessante considerare che “la cottura”  è comunque un atto alchemico dove la cieca pulsione dello sbranare si trasforma  in un processo di recupero di memorie, di evocazione di emozioni antichissime che una volta riconosciute ci plasmano e ci rappresentano. Il cucinare come rito, come celebrazione. Alla vita, alla morte? Chi lo sa? Venere in Scorpione è un’esperta cerimoniera di tutto ciò.